I Tarocchi





L'origine dei Tarocchi continua ancora ad essere un mistero indecifrabile e sono molti gli studiosi che si sono preoccupati di investigare i loro arcani segreti. Fra tutti, spicca il prestigioso archeologo francese Court de Gebelin che alla fine del xviii secolo lanciò l'idea secondo la quale i 22 "Arcani Maggiori" dei Tarocchi sarebbero stati coniati dagli antichi egizi, seguendo i consigli dei loro sacerdoti.
Questi avevano predetto ai Faraoni che il modo più sicuro per salvaguardare i benefici accumulati grazie alla loro fiorente cultura, incluso il perpetuarsi nel tempo a venire del contenuto ancestrale dei loro segreti rituali, era quello di lasciarli raffigurati in disegni emblematici.
Così nacquero le carte dei Tarocchi, con le figure dipinte sul cuoio e sul papiro. I sacerdoti egizi vegliavano affinché si utilizzassero solamente i sette colori allora permessi -roso, marrone, verde, giallo, blu, bianco e nero-, quindi unicamente la gerarchia sacerdotale aveva il potere di interpretare e di conoscere i colori nei loro tre aspetti: trascendente o divino, sacro e profano.
Così, dato che i Thot era considerato dagli antichi egizi come la divinità che personificava la conoscenza profonda ed occulta -era il dio della magia-, i Tarocchi furono chiamati "Libro di Thot", le loro colorate ed enigmatiche immagini contenevano, in forma simbolica, le dottrine ermetiche e segrete che col passare degli anni .la civiltà egizia aveva scoperto ed elaborato e che in seguito, diventarono patrimonio comune di tutta l'umanità.
In questo modo le carte dei Tarocchi raggiunsero presto una grande popolarità grazie alla bellezza estetica dei loro disegni ed al carattere ludico -cioè relativo al gioco, da qui il nome popolare di "Gioco dei Tarocchi". dei loro misteriosi arcani.